La storia della miniera di Aurelsa*
Vi abbiamo raccontato molte volte come la realtà della Alliance for Responsible Mining dal quale abbiamo scelto di acquistare l’oro per la nostra collezione Ethical Gold sia fatta da persone e contesti diversi che hanno scelto di mobilitarsi e partecipare a un grande progetto internazionale che si propone di estrarre e commercializzare l’oro in modo completamente nuovo, nel rispetto del lavoro dell’Uomo e della tutela dell’Ambiente. Oggi vogliamo raccontarvi una di queste storie: quella della miniera di Aurelsa, a Relave, villaggio di minatori nella parte meridionale del Perù.
Aurelsa è una delle piccole miniere diffuse nel territorio peruviano e oggi gestita autonomamente dai minatori che qui lavorano per estrarre l’oro in maniera ecosostenibile e senza ricorrere all’utilizzo di mercurio fortemente inquinante per il paesaggio. La storia di Aurelsa è la storia el suo attuale amministratore delegato Juan Coronado, giunto in cerca di fortuna dalle Ande a Relave alla fine degli anni Ottanta.
Qui si impegna subito nell’unica risorsa del luogo: l’estrazione dell’oro dalle falde aurifere abbandonate mediante l’utilizzo del mercurio che gli consente di ricavare il prezioso che poi rivende agli intermediari delle città vicine. Come molti altri cercatori, presto organizza una squadra di minatori illegali con i quali nel 2000 crea una compagnia per l’estrazione dell’oro.
Risale, invece, al 2011 l’incontro con la ARM e il passaggio a un modo più etico ed ecosostenibile di estrazione dell’oro. La conversione a una metodologia estrattiva che rinunci all’utilizzo del mercurio e non ricorra al lavoro illegale è incentivata dall’opportunità della vendita diretta dell’oro sul mercato internazionale senza bisogno di intermediari. Nel giugno del 2013 Aurelsa, che conta oggi quarantacinque dipendenti, ha fatto la prima vendita diretta di oro “etico” certificato dall’ARM sul mercato internazionale e che l’ha portata in questi mesi a mettere sul mercato altri 10kg di oro etico certificato. Anche Gioielleria Belloni ha acquistato dalla miniera di Aurelsa una parte dell’oro che utilizza per la realizzazione dei suoi gioielli Ethical Gold.
La storia della miniera di Aurelsa è una delle tante storie minori che fanno grande la realtà della ARM e che racconta come l’adesione al protocollo redatto dalla Alliance for Responsible Mining sia un’opportunità concreta di crescita per le piccole e medie realtà e uno strumento efficace per la lotta al lavoro illegale e allo sfruttamento deregolamentato del territorio. Una funzione ancora più importante nella nuova corsa all’oro scattata all’inizio del nuovo millennio come conseguenza della continua crescita del prezzo dell’oro e che ha portato nei paesi dove sono presenti i più importanti bacini auriferi, già soggetti a importanti criticità sotto il profilo socio-economico, una drammatica corsa all’oro che solo in Perù coinvolge più 100mila minatori illegali secondo i dati ufficiali del Governo, ma il cui numero sale probabilmente a oltre 500mila lavoratori, con gravi conseguenze per la salute della popolazione continuamente esposta agli effetti negativi del mercurio che contamina acqua e terreno. Prostituzione, lavoro minorile, violenza e sfruttamento sono l’inevitabile corollario di una situazione in larga parte tutt’ora deregolamentata, che coinvolge migliaia di lavoratori illegali e i cui esiti non sono in alcun modo identificabili da chi acquista oro sul mercato internazionale. Attualmente solo la ARM è in grado di garantire la tracciabilità dell’oro che commercia e i suoi modi di estrazione. Per questo abbiamo scelto di acquistare dalla ARM l’oro per i nostri gioielli Ethical Gold, confidando che la storia della miniera di Aurelsa diventi un modello per altre realtà nei paesi dove sono presenti i bacini auriferi e uno strumento di sensibilizzazione per quanti, nei paesi importatori, sono interessati all’acquisto dell’oro.
* fonte http://www.reuters.com/article/2014/03/04/us-peru-gold-ethical-idUSBREA230FR20140304